Torre di allenamento:
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Equipaggiamento e armi dei legionari in combattimento corpo a corpo:
Poiché erano sottoposti ad un continuo addestramento, i soldati romani sapevano maneggiare le armi con agilità davvero sorprendente. In fase di attacco ogni componente della legione era armato in modo diverso:
In fase di difesa, durante la battaglia, i soldati erano equipaggiati di elmo, di corazza, dello scudo e degli schinieri. Di solito l'elmo era di pelle, rafforzato con lamine di metallo. Dapprima la corazza fu di cuoio, in seguito fu fatta con lastre di rame o di ferro, disposte come le squame dei pesci. Lo scudo, alto metri 1,40 e largo centimetri 90, era di legno e ricoperto di pelle di bue. Nel centro vi era una piastra di metallo, che aveva la funzione di deviare le aste nemiche. Prima di tale scudo, i soldati romani ne usavano uno di rame, più piccolo e rotondo. Gli schinieri (dal germanico "skina", stinco) erano solitamente di bronzo e difendevano le gambe e gli stinchi.
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ROVERSO SQUALEMBRATO (Colpo verso il basso in obliquo da SX a DX)
ROVERSO TONDO (Colpo orizzontale da SX a DX)
ROVERSO RIDOPPIO (Colpo verso l'alto in obliquo da SX a DX)
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FENDENTE (Colpo diritto in verticale dall'alto in Basso)
MONTANTE (Colpo verticale dal basso in alto)
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DIRITTO SQUALEMBRATO (Colpo verso il basso in obliquo da DX a SX)
DIRITTO TONDO (Colpo orizzontale da DX a SX)
DIRITTO RIDOPPIO (Colpo verso l'alto in obliquo da DX a SX)
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Descrizione dei colpi:
Esistono due categorie:
Mandritti o dritti = Partono da dx di chi li tira verso la sua stessa sx
Roversi = Partono da sx di chi li tira verso la sua stessa dx
Ulteriore suddivisione:
Fendenti = Taglio verticale dall'alto verso il basso
Sgualembri (riverso e diritto) = Taglio diagonale dalla spalla al fianco opposto
Tondi (riverso e diritto) = Taglio orizzontale alla figura
Ridoppi (riverso e diritto) = Taglio diagonale dal fianco alla spalla opposta (filo dritto o filo manco)
Fendenti montanti = Taglio dal basso verso l'alto
Affondo = Colpo rivolto al petto dell'avversario con "affondo" forte in avanti
In tutti gli attacchi occorre rimanere dritti con la schiena e con le gambe leggermente flesse per non sbilanciarsi. Utilizzare i movimenti del braccio per dare maggiore forza e controllo al colpo; a tal proposito utilizzare tutte le articolazioni: spalla, gomito e polso. Se affrontate un principiante fate in modo che capisca i vostri colpi e quindi che riesca ad avere la possibilità di difendersi; se invece affrontate una persona già istruita alla lotta, utilizzate la minima descrizione per non appesantire il lavoro dei demiurghi con la lettura di lunghi testi.
Finte:
Semplice = una singola finta prima di tentare il vero attacco (finta un fendente alla testa)
Composta = doppia finta prima di tentare il vero colpo
Colpi portati con la punta dell'arma:
Stoccata = colpo di pugno verso l'addome
Imbroccata = colpo di pugno verso la testa o la gola
Punta roversa = colpo con il pugno verso il fianco
Punta dritta = colpo con il pugno a colpire il petto
Parate:
La parata è l'azione che viene compiuta per bloccare o schivare il colpo nemico. Si consiglia di preferire l'utilizzo dello scudo perché al fine difensivo è migliore.
Per il resto è utile conoscere queste difese o sospensioni:
Trovare spada = cercare e venire a contatto con la lama dell'avversario
Cavazione = movimento di svincolo della spada avversaria
Mezzotempo = colpo al bersaglio sull'attacco dell'avversario
Controtempo = colpo tirato al bersaglio mentre arretra
Il combattimento a distanza può essere svolto in svariati modi e con svariate armi. Qui ci soffermeremo sul metodo di utilizzo in campo di battaglia.
Descrizione del tiro con l'arco:
Se si è destro afferrare il legno dell’arco con la mano sinistra bloccando la freccia tra l’impugnatura e il pollice della medesima mano, quindi con la mano libera posizionare l’intaglio della freccia contro la corda stando ben attenti che le due parti formino due precisi angoli retti. Bloccare con l’indice e il medio la freccia così che non si possa muovere lungo la corda e afferrare quest'ultima con le tre dita centrali della mano destra. Ci si posiziona lateralmente coi due piedi all’altezza delle spalle per una maggiore stabilità, tenendo ben dritta la schiena e un poco flesse le gambe. Si distende il braccio sinistro e si pone il pollice del medesimo arto a sostegno della freccia così che non tenda a spostarsi dalla perpendicolarità con il legno e la corda. Si tira il braccio destro verso il viso portando con se la corda, ricordandosi di mantenere il gomito dello stesso sempre all’altezza della spalla destra, così da mantenere stabile l’arco. Quando l’intaglio della freccia è giunto vicino la guancia, seguire con l’occhio la direzione della freccia, focalizzando il bersaglio (BISOGNA ORA DEFINIRE IL PROPRIO BERSAGLIO). Prima di scoccare, porre attenzione alle possibili variazioni che possano influenzare la freccia come vento o l’enorme distanza, che richiederebbero di modificare la mira.