Giochi gladiatori:

 

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Poiché gli schiavi si occupano della maggior parte dei lavori pesanti, i cittadini romani hanno a disposizione parecchio tempo libero; a Roma ci sono tanti schiavi che i Romani più poveri non trovano lavoro. Per tenere comunque il popolo occupato, evitando che l'ozio degeneri in agitazioni e disordini, l'imperatore organizza i "giochi", spettacoli cruenti di combattimenti tra gladiatori e caccia agli animali selvaggi. I giochi si tengono in anfiteatri di pietra con al centro un'arena ovale. Lo stadio più grande di tutto l'impero è, nella capitale Roma, l'Anfiteatro Flaviano, oggi conosciuto come Colosseo, che può contenere fino a 50000 persone. Prima dello spettacolo, gli animali feroci vengono tenuti nel labirinto di cunicoli che si trova sotto l'arena.

Più giochi, più voti

Le lotte tra gladiatori fanno originariamente parte dei riti funebri. Ma durante la repubblica i politici scoprono che organizzando giochi sempre più fastosi ottengono più voti e, quindi, i giorni dedicati ai giochi aumentano. Nel periodo imperiale se ne contano, in un anno, 93. E questo numero crescerà grazie ad imperatori ansiosi di diventare popolari.

Passatempo brutale

Lo spettacolo iniziava con una parata di gladiatori, suonatori, danzatori, giocolieri e sacerdoti. Quindi si fanno entrare gli animali selvaggi o esotici, che vengono semplicemente esibiti o costretti a cimentarsi in prove di abilità. Svetonio racconta di un imperatore che un giorno propose uno spettacolo di Elefanti equilibristi su una fune tesa. Gli animali vengono obbligati a combattere tra di loro oppure inseguiti con giavellotti, pugnali o arco e frecce. In alcuni casi, criminali disarmati vengono trascinati nell'arena per essere sbranati da leoni, tigri oppure orsi.

I gladiatori

Le lotte tra gladiatori hanno luogo nel pomeriggio. La gran parte dei gladiatori (tra cui rarissime donne) sono schiavi, criminali o prigionieri di guerra costretti ad affrontarsi, ma alcuni sono volontari pagati. Esistono vari tipi di gladiatori, ciascuno con armi e costumi differenti, e di solito i combattimenti si svolgono tra categorie diverse.

I combattimenti sono spesso all'ultimo sangue, benché un gladiatore ferito gravemente possa appellarsi alla grazia dell'imperatore che, dopo aver consultato la folla, indica il verdetto con un gesto della mano. La mano aperta, con il pollice esteso orizzontalmente, decreta la morte.

Il gladiatore vittorioso viene incoronato e riceve del denaro: se sopravvive a lungo può diventare ricco e famoso, un po' come gli sportivi odierni. Dopo molte vittorie, al gladiatore viene donata una spada di legno, simbolo della sua raggiunta libertà. Molti ex gladiatori diventano allenatori nelle apposite scuole gladiatorie.