Unità di tempo:

 

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I giorni della settimana:

Inizialmente i romani non avevano previsto di suddividere il mese in settimane e le settimane in giorni, benché ogni ottavo giorno fosse designato come giorno di mercato. Nel 321 d.c. però l'imperatore Costantino introdusse l'idea della settimana di sette giorni, con la domenica come primo giorno.

I Romani credevano che il Sole e la Luna fossero pianeti e che in tutto vi fossero sette pianeti. I nomi di quest'ultimi erano stati scelti tra quelli delle principali divinità romane e per i giorni si decise quindi di far ricorso ai sette pianeti:

Domenica dies Solis (giorno del Sole)
Lunedì dies Lunae (giorno della Luna)
Martedì dies Martis (giorno di Marte)
Mercoledì dies Mercurii (giorno di Mercurio)
Giovedì dies Jovis (giorno di Giove)
Venerdì dies Veneris (giorno di Venere)
Sabato dies Saturni (giorno di Saturno)

Che ora è?

I primi Romani non possedevano strumenti per misurare con esattezza il passare del tempo e si affidavano alla posizione del sole per avere un'idea approssimativa di che ora fosse. Soltanto tre momenti dell'intera giornata potevano essere determinati con certezza: alba, mezzogiorno e tramonto.Il giorno venne quindi dapprima diviso in due parti, con al centro il meridies, cioè il mezzogiorno. Le ore della mattina erano dette ante meridiem e quelle dedopo il mezzodì past meridiem. Da queste definizioni derivano i termini "antimeridiano" e "pomeridiano" tuttora usati. Verso la metà dal III secolo a.c. i Romani iniziarono ad utilizzare le meridiane. Ogni giornata, che durava quanto durava la luce del giorno, venne suddivisa in 12 parti uguali; il mezzogiorno corrispondeva alla sesta ora. I Romani non usavano i minuti e poiché le ore di luce variano durante l'anno, un'ora estiva era molto più lunga di un'ora invernale. Anche la notte fu suddivisa in 12 parti, così che le notti estive risultavano molto più corte di quelle invernali.